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Sardegna: vitigni e vini che raccontano una storia antica

22 Febbraio 2024

3 minuti

Oltre alle bellezze naturali e alle tradizioni, la Sardegna è anche una terra di grandi vini, che raccontano la sua storia millenaria. Con le sue colline, le ampie pianure e le coste bagnate dal mare, questa regione offre un terroir straordinario che ha favorito la coltivazione di una vasta gamma di vitigni autoctoni, dando vita a vini di eccezionale qualità e carattere.

Un viaggio alla scoperta dei vini sardi è un’occasione per conoscere meglio le radici di questa terra e per ritrovare un legame con i propri antenati e con la propria cultura.

 

La ricchezza dei vitigni autoctoni

  • Cannonau: sovrano incontrastato dei rossi sardi, il Cannonau è un vitigno a bacca nera che ha radici profonde nelle terre di Nuoro, Oliena (dove prende il nome di Nepente), Mamoiada, Jerzu e Capo Ferrato. Con profumi avvolgenti e sfumature di frutti rossi, il Cannonau incarna la passione e la forza di questa terra.
  • Vermentino: l’elegante bianco della Sardegna, il Vermentino, con le sue note floreali e fruttate, trova la sua massima espressione nelle zone di Vermentino di Sardegna e Vermentino di Gallura DOCG. Un compagno ideale per i piatti di mare e le serate estive.
  • Malvasia: raffinato e distinto, il vino Malvasia è un vero gioiello enologico. Il vitigno Malvasia, coltivato nella suggestiva zona di Bosa, regala vini da dessert di straordinaria eleganza.
  • Carignano: concentrato nella regione del Sulcis, il Carignano è un rosso di carattere. Questo vitigno esprime la sua forza e robustezza nei vini che caratterizzano la zona.
  • Bovale: la famiglia Bovale, composta da Bovale Sardo e Bovale di Spagna, dona vini rossi dalle sfumature granate. Perfetto con piatti conditi e carni arrosto, è un tributo alle radici vinicole della Sardegna.
  • Monica: tra i più antichi vitigni sardi, il Monica, coltivato su terreni calcarei, offre vini dal gusto delicato. Note di mora, ciliegia e sfumature di mandorla rendono questo vino un’icona di tradizione e raffinatezza.
  • Cagnulari: coltivato a Nord-Ovest della provincia di Sassari, il Cagnulari si distingue per le sue note balsamiche e profumi di frutti di bosco. Perfetto con i piatti della tradizione locale, è un tesoro enologico da scoprire.
  • Nuragus: vitigno a bacca bianca, il Nuragus, coltivato principalmente nella provincia di Cagliari e Oristano, produce vini freschi con note di mela verde e agrumi. Versatile, si abbina a formaggi freschi, antipasti e minestre.
  • Moscato: diffuso nelle zone esposte al sole e ai venti marini, il Moscato regala vini aromatici con note di frutta candita e mandorle caramellate. Ideale con dolci tradizionali e agrumi canditi.

 

La storia antica raccontata in ogni sorso

La storia della viticoltura in Sardegna è una narrazione affascinante che attraversa millenni. Dalle prime tracce di vite risalenti ai Fenici ai giorni nostri, la passione per il vino ha resistito a invasioni e cambiamenti culturali. La varietà dei vitigni autoctoni e l’attenzione alla tradizione hanno contribuito a far brillare i vini sardi sulla scena internazionale. 

Ogni sorso di un vino sardo è un viaggio nel tempo, una connessione con le radici profonde di questa terra. Che si tratti del calore avvolgente di un Cannonau, della freschezza di un Vermentino o dell’armonia di un Carignano, i vini della Sardegna sono un invito a scoprire i tesori nascosti di un’isola ricca di storia e passione enologica.




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