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Per i turisti delle radici desiderosi di immergersi nelle antiche tradizioni della Sardegna, la Festa di Sant’Antonio Abate a Mamoiada offre un’esperienza straordinaria, un viaggio nei riti propiziatori che affascina visitatori provenienti da tutto il mondo. Celebrata ogni anno il 16 e 17 gennaio, questa festa vanta una ricca storia e una profonda connessione con la cultura sarda, rendendola un’occasione imperdibile per coloro che cercano di riscoprire le proprie radici.
La festa è caratterizzata dalla presenza dei Mamuthones e degli Issohadores, due figure mascherate che rappresentano l’eterna contrapposizione tra il nero ed il bianco, la morte e la rinascita, l’inverno e la primavera.
- La festa inizia il 16 gennaio, con l’accensione di diversi falò nei vari rioni del paese. Il fuoco principale, acceso nella piazza adiacente alla chiesa di Santa Maria, viene benedetto dal prete evidenziando così il sincretismo pagano-cristiano. La sera, nei vari rioni del paese, riscaldati dai grandi fuochi, è possibile assaggiare i dolci tipici locali accompagnati dal vino cannonau, classici “prodotti nostalgia” che possono far respirare l’aria di casa ai sardi emigrati.
- Il 17 gennaio, la festa raggiunge il suo culmine. I Mamuthones e gli Issohadores fanno la prima uscita stagionale e visitano i numerosi falò, facendo in ognuno di essi tre giri in cerchio e rinnovando un rito propiziatorio che ha chiare origini pagane e che risulta di buon auspicio per la nuova annata agraria.
Le origini della festa
La festa ha origini antichissime, e si ritiene che sia legata al culto di Sant’Antonio Abate, il santo protettore degli animali. Questo rito ha chiare origini pagane ed è legato a riti propiziatori; emblematico è il fatto che attraverso il suono dei pesanti campanacci si rinnovi la funzione apotropaica di allontanamento degli spiriti maligni.
Il significato dei Mamuthones e degli Issohadores
L’ampia gamma di interpretazioni e congetture che si sono fatte in merito al corteo di Mamuthones e Issohadores, costituisce una conferma di quante, nel corso dei secoli, possono essere state le sovrapposizioni e le sue trasformazioni del primo ed originale nucleo rituale.
Per quanto riguarda i Mamuthones e Issohadores è stata attuata una sorta di “sovrapposizione” sincretica da parte della Chiesa; così la festa di Sant’Antonio Abate ha preso il posto di un rito di propiziazione agraria e pastorale celebrato in un determinato periodo dell’anno sin dalla notte dei tempi.
La processione
Il clou della festa è la processione dei Mamuthones e degli Issohadores. La funzione verosimilmente apotropaica del rumore dei campanacci si ricollegherebbe ad antichi riti pagani. Alcuni antropologi inoltre interpretano il “passo” dei Mamuhtones, pesante e che sembra calpestare vigorosamente la terra, come una esortazione al suo risveglio produttivo, alla rinascita vegetativa.
I fuochi di Sant’Antonio
I fuochi di Sant’Antonio sono un momento di festa e di purificazione. I partecipanti ai fuochi si riuniscono per celebrare la fine dell’inverno e l’inizio della primavera. Secondo alcuni anziani, in base alla direzione che prendeva il fumo del fuoco, si poteva capire se l’annata che stava per arrivare fosse buona o cattiva.
Giorni
16 Gennaio 24
17 Gennaio 24
Orario di inizio
Informazioni/Da sapere
Adatto a Tutti
Non accessibile in sedia a rotelle
Località/Il posto
Indirizzo
Mamoiada, NU, Italia
Come arrivare
Da Cagliari: Prendi la SS131 in direzione nord verso Oristano/Nuoro. Da Oristano, prendi la SS131dir in direzione nord-est verso Abbasanta/Macomer. Da Macomer, prendi la SS389bis fino a raggiungere Mamoiada. Da Oristano: Prendi la SS131 in direzione nord verso Abbasanta/Macomer. Da Macomer, prendi la SS389bis fino a raggiungere Mamoiada. Da Nuoro: Prendi la SS389bis fino a raggiungere Mamoiada. Da Sassari: Prendi la SS131 in direzione sud verso Macomer/Nuoro. Da Macomer, prendi la SS389bis fino a raggiungere Mamoiada.